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Viva la Mamma! Un supporto unico dall’Acido Folico

Grandi e piccini sono e saranno sempre d’accordo su una cosa: la Mamma, è sempre la Mamma. Amore e protezione, sin dai primi giorni di gravidanza.

Ma, per quanto sembri impossibile, anche loro hanno bisogno di sostegno, nel lungo cammino che le porterà a diventare le nostre super eroine.

Come aiutare dunque le nostre Mamme, infondendo loro lo stesso amore e la medesima protezione che tanto le caratterizza?

Che cos’è? Dove si trova?

L’acido folico è una vitamina (B9) di tipo idrosolubile che, non potendo essere prodotta o accumulata nel nostro organismo, deve essere regolarmente assunta tramite l’alimentazione.

Cereali, legumi, frutta (arance), verdure a foglia verde (broccoli e spinaci), sono solo alcune delle fonti in grado di fornire una quota apprezzabile di folati, ma non per questo sufficiente al fabbisogno giornaliero, men che meno per una donna in gravidanza.

Che differenza c’è tra folati ed acido folico?

Nessuna: i folati rappresentano la forma del composto presente all’interno degli alimenti, mentre l’acido folico, in quanto molecola di sintesi, rappresenta la forma più stabile e biologicamente attiva della Vitamina B9. La quota di assorbimento di folati tramite gli alimenti risulta essere solo del 50%, rispetto alla totale biodisponibilità fornita dall’acido folico. Non siamo di fronte ad una forma “originale” dei folati e ad una forma “contraffatta” dell’acido folico: quest’ultima rappresenta una forma migliorata e non per questo meno naturale della Vitamina B9.

Perché è così importante? Perché proprio in gravidanza?

Tra le varie vitamine a disposizione, l’acido folico consente in maniera predominante la formazione di tanti di quei mattoncini (adenina e guanina) che costituiranno poi il DNA, svolgendo un ruolo chiave nel metabolismo di alcuni aminoacidi e nella sintesi di diverse proteine, contribuendo in maniera attiva alla replicazione cellulare. E qual è quell’occasione in cui è necessario che il corpo produca tanto, tantissimo nuovo DNA, nuove cellule e nuove proteine? La gravidanza, ovviamente!

L’assunzione di acido folico viene infatti consigliata anche nel periodo antecedente la gravidanza stessa, in modo tale da preparare il corpo della donna a sostenere un fabbisogno di Vitamina B9 che, con l’avvento di una nuova vita, andrà incontro ad un aumento sostanziale.

Infatti, mentre l’assunzione raccomandata per la popolazione media adulta si attesta su 0,4 mg/die (mg al giorno), per la donna in età fertile o intenzionata ad acquistare fiocchi rosa e blu, la dose raccomandata risulta salire fino a 0,6 mg/die, scendendo a 0,5 mg/die in caso di allattamento, per continuare a fornire folati al neonato e per recuperare collateralmente quanto perso con il latte materno.

Cosa può succedere in caso di carenza di Vitamina B9?

La carenza di folati, causata principalmente da apporti inadeguati della vitamina, può anche essere sostenuta da sindromi da malassorbimento (celiachia), assunzione cronica di alcol, trattamenti farmacologici o dalla presenza di particolarità genetiche dell’individuo.

Anche un deficit di Zinco, importante cofattore degli enzimi intestinali responsabili dell’assorbimento della vitamina B9, può comportare lo stato di ipovitaminosi.

La prima avvisaglia di una carenza da folati è da ricercare nello stato di anemia.

Le cellule che si trovano nel sangue, infatti, sono tra le più veloci a replicarsi, subendo maggiormente l’assenza della vitamina in ambito di sintesi di nuovi acidi nucleici (che compongono il DNA) e di varie proteine essenziali.

Anche le cellule dell’epitelio intestinale, caratterizzate da un elevato ritmo di moltiplicazione, possono ugualmente risentire della carenza da folati, comportando fenomeni di malassorbimento.

Livelli inadeguati di folati nelle primissime fasi della gravidanza, spesso corrispondenti alle settimane in cui si sconosce ancora la propria condizione, possono comportare un aumentato rischio di malformazione del feto, spesso riconducibili a difetti nello sviluppo del sistema nervoso (spina bifida e anencefalia), difetti cardiaci, palato e labioschisi (labbro leporino).

Inoltre, a causa delle particolari esigenze del feto durante lo sviluppo, uno stato non ottimale di folati può dare luogo a ritardo di crescita intrauterina e parto pretermine (prematuro).

Solo per le Mamme?

No! Pur dando la precedenza alle donne in dolce attesa per semplice cavalleria, è bene che tutti soddisfino il fabbisogno giornaliero di Vitamina B9, ricordando che i soli alimenti indicati possono non essere sufficienti, e tenendo a mente che, come riportato, sono diverse le condizioni che possono portare a carenza di folati, rendendoci tutti esposti a questo rischio.

ATTENZIONE: Le informazioni contenute nel Sito hanno esclusivamente scopo informativo, possono essere modificate o rimosse in qualsiasi momento, e comunque in nessun caso possono costituire la formulazione di una diagnosi o la prescrizione di un trattamento. Si raccomanda di chiedere sempre il parere del proprio medico curante e/o di specialisti riguardo qualsiasi indicazione riportata.

Fonti:
1 -van Gool JD, Hirche H, Lax H, De Schaepdrijver L. Folic acid and primary prevention of neural tube defects: A review. Reprod Toxicol. 2018 Sep;80:73-84. doi: 10.1016/j.reprotox.2018.05.004. Epub 2018 May 16. PMID: 29777755.

2 – Pietrzik K, Bailey L, Shane B. Folic acid and L-5-methyltetrahydrofolate: comparison of clinical pharmacokinetics and pharmacodynamics. Clin Pharmacokinet. 2010 Aug;49(8):535-48. doi: 10.2165/11532990-000000000-00000. PMID: 20608755.

3 – Ebara S. Nutritional role of folate. Congenit Anom (Kyoto). 2017 Sep;57(5):138-141. doi: 10.1111/cga.12233. Epub 2017 Jul 25. PMID: 28603928.

4 – Czeizel AE, Dudás I, Vereczkey A, Bánhidy F. Folate deficiency and folic acid supplementation: the prevention of neural-tube defects and congenital heart defects. Nutrients. 2013 Nov 21;5(11):4760-75. doi: 10.3390/nu5114760. PMID: 24284617; PMCID: PMC3847759.

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